«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Questa frase straordinaria pronunciata dal giudice Rosario Livatino, assassinato dalla Stidda nel settembre del Novantuno, torna in mente in questi giorni velati da malinconica nostalgia, sentimento generato dal ricordo delle persone care che ci hanno lasciato. Livatino, profondamente credente, oggi venerato come beato e martire dalla Chiesa cattolica, intendeva dire che le nostre azioni, più e meglio delle parole, esprimono il nostro modo di essere, le nostre scelte e caratterizzano fortemente la nostra esistenza. Ma
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