“Chiesa presente e partecipe”

Presente sul territorio, esposta spesso a mille rischi, ma sempre in prima linea per combattere la terribile pandemia che ha stravolto il mondo intero. La Chiesa turritana in queste settimane ha continuato a operare a pieno regime affrontando in presenza le tante situazioni legate alla più grave emergenza sanitaria degli ultimi cento anni. Il vescovo Gian Franco lo ha detto a chiare lettere nell’auditorium Giovanni Paolo II, a coronamento di due mesi di sofferenza che hanno provato la città, il territorio, il Paese. Durante l’incontro con la stampa, lunedì scorso, monsignor Saba, affiancato da don Michele Murgia, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali – presenti il vicario generale monsignor Antonio Tamponi e i vicari episcopali, monsignor Gian Carlo Zichi, monsignor Marco Carta e monsignor Salvatore Fois – ha annunciato la ripresa delle celebrazioni con il concorso di popolo fissando, al contempo, una serie di norme elencate nella nota pubblicata per intero nell’ultimo numero di Libertà.
Significativi i diversi passaggi della riflessione con la quale l’arcivescovo ha voluto rivolgere un saluto non solo ai tanti giornalisti presenti, ma anche ai fedeli, al presbiterio,

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