Navigando nello sconfinato e burrascoso mare di Internet si può testare l’impatto delle notizie sulla coscienza collettiva di quello che nel tempo abbiamo imparato a definire popolo del web. Un laboratorio sociologico aperto, variegato e anche a buon mercato che permette di individuare le reazioni della gente di fronte alle paure ataviche. Non è altro che l’inconscio proiettato, senza filtri o remore, su questa o quella piattaforma, dimenticando che la giurisprudenza tende a equiparare il commento offensivo postato sui social alla diffamazione aggravata.
Tralasciando solo per un attimo i risvolti penali di certe condotte, va detto che da qualche tempo su una delle più popolari piattaforme social, circola una sorta di aforisma che farà certo discutere. Sicuramente è stato pensato all’indomani della diffusione dell’epidemia di Coronavirus che, come raccontiamo nel servizio di apertura a questa edizione, da qualche settimana sta tenendo
Il virus dell’ignoranza
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