Parola d’ordine, integrazione

Di fronte ai dati snocciolati a più riprese dalle agenzie internazionali attive sul fronte dell’assistenza ai migranti, appare sempre più chiara l’esigenza, ormai improcrastinabile, di lavorare per l’integrazione, quella vera. è palese il fatto che la sola accoglienza non sia più sufficiente, servono programmi a lungo termine, e ampiamente condivisi da tutti i partner europei, per garantire agli stranieri l’integrazione da cui passa la possibilità di crescita e sviluppo, soprattutto culturale, di una società che, piaccia o no, sarà sempre più multietnica.
Quando si parla di integrazione occorre mettersi d’accordo sul significato del termine, perché oltre alla possibilità di vivere con dignità, al migrante che varca i confini nazionali devono essere garantiti tutti i diritti sanciti dalla Costituzione. Dall’ospitalità all’istruzione, dalle cure sanitarie al lavoro, dalle pari opportunità alla crescita personale. Ma non è tutto. L’integrazione, quella vera,

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