Ci sono momenti nella vicenda di una comunità che, più di altri, stimolano la riflessione sul senso delle cose e aiutano a individuare con precisione la strada da imboccare. Per Sassari quella dei Candelieri è una ricorrenza importante non solo perché affonda le radici in un passato lontano, ma soprattutto per il posto speciale riservato alla festa nella coscienza collettiva di una città in cui la solidarietà, la socialità, la cooperazione e la carità hanno avuto nel tempo un ruolo centrale e spazi importanti.
Ma c’è un livello ancora più profondo legato alla fede, alla devozione, al senso di riconoscenza nei confronti della Madonna alla quale il popolo sassarese è, da sempre, intimamente devoto. Più volte abbiamo rimarcato il carattere devozionale di Sassari, città decisamente mariana, che invoca la Vergine nei momenti più critici. Quello di mezz’agosto è un voto molto antico, dal significato pregnante, che da cinquecento anni vede la città unita, in tutte le sue componenti, per partecipare a una festa squisitamente religiosa. Questi sono solo alcuni temi del messaggio che l’arcivescovo Gian Franco rivolgerà alla città in occasione della discesa dei Candelieri
Recuperiamo la dimensione autentica
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