Nuova vita per Santa Maria di Betlem

Residenza universitaria e casa protetta per bambini in difficoltà, ma anche museo dedicato al beato Zirano, sala convegni e, soprattutto, il ritorno del convento, come in origine, attorno all’antico chiostro. Tempi stretti per il restyling del complesso di Santa Maria di Betlem dove entro la primavera, se tutto fila liscio, partiranno i lavori di restauro.
Il progetto è stato presentato alla stampa venerdì scorso, nel convento francescano di via Artiglieria, presenti il guardiano padre Salvatore Sanna e Fabrizio Pacifici, presidente della fondazione «Aiutiamoli a vivere», affiancato dai progettisti. Un intervento da sei milioni di euro per ridare nuova vita all’antico complesso intimamente legato ai Candelieri. Nella parte cinquecentesca, dove c’è la cella del martire, sarà realizzato uno spazio espositivo, il convento, dove ora alloggia la fraternità, nell’ala di via Artiglieria, diventerà residenza universitaria e casa di accoglienza destinata a minori in difficoltà. Le stanze dei frati saranno spostate, come in antico, attorno al chiostro, a ridosso del «conventino», nucleo originario del primo insediamento francescano che risale al XII secolo.
L’ingresso del «nuovo» convento darà sulla piazza, proprio di fianco al portale della chiesa che fa da tappa finale alla Faradda del 14 agosto. Ma ci sarà spazio anche per una sala convegni e, naturalmente, un posto speciale per la biblioteca del centro studi, fondato a suo tempo dal compianto padre Marco Ardu. All’incontro con la stampa erano presenti anche l’assessore ai Lavori pubblici Ottavio Sanna, monsignor Giancarlo Zichi, direttore dell’ufficio Beni culturali

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