La dignità non si vende

C’è una bellissima immagine che in questi giorni, in Sardegna, sta facendo il giro dei social, una foto scattata a Seulo che ritrae un uomo con una tanica fra le mani e una bambina che gli sta a fianco.
Il fotografo, molto abile, ha fermato l’attimo che precede lo sversamento della tanica colma di latte. Però, mentre l’espressione dell’uomo è di malcelata sofferenza, quella della bimba, che sta per dare libero sfogo alle lacrime, è chiaramente una maschera di dolore.
Il senso della protesta che i pastori sardi stanno portando avanti ormai da giorni è in questa drammatica immagine, sintesi chiara e icastica del portato di sofferenza di un gesto duro, sconveniente, ma, nella logica dei fatti, necessario. In tanti, i giorni scorsi, sono rimasti sorpresi dalla decisione degli allevatori di buttare il frutto di tanto lavoro, piuttosto che svenderlo a un prezzo che non copre neanche il costo di produzione. Qualcuno, andando oltre la sorpresa, ha bollato quel gesto come

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