Secur, un Natale di protesta e speranza

Quelle tende piazzate in piazza d’Italia non passano inosservate. E così migliaia di sassaresi, in occasione delle festività natalizie, hanno manifestato solidarietà nei confronti dei dipendenti Secur che da circa tre settimane continuano a protestare pacificamente, nonostante il freddo, per chiedere che si trovi al più presto una soluzione alla loro vertenza.
Il loro Natale è stato certamente diverso rispetto a quello degli altri anni: la perdita del posto di lavoro è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Per mesi, questi lavoratori avevano aspettato la lettera di riassunzione da parte dell’Ati che ha vinto il maxi appalto del Cat Sardegna per il servizio di vigilanza armata nei presidi ospedalieri. Ma le cose non sono andate come speravano. Nella lettera ricevuta a metà dicembre non si parlava di riassorbimento del personale. C’era spazio invece per un’altra parola: licenziamento. Una parola che, nel momento stesso in cui veniva letta, ha sconvolto il destino di ognuno di questi cinquanta lavoratori che, fino a quel momento, assicuravano il loro servizio nelle strutture sanitarie di Ats e Aou. Perché rimanere di punto in bianco senza un lavoro, passare dallo status di lavoratore a quello di disoccupato non è soltanto una questione retributiva: è un terremoto

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