Ripartire dal capitale sociale è un imperativo categorico se si vuole riavviare davvero quel volano che la crisi ha fermato per troppo tempo. L’individuo deve tornare al centro dell’agenda politica, a ogni livello, per far fronte alle pessime ricadute della recessione in un territorio letteralmente martoriato. L’appello è stato lanciato anche i giorni scorsi in occasione dell’annuale congresso delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) riunite a Sassari nella sala convegni dell’hotel Grazia Deledda. Un evento molto partecipato, all’insegna del confronto, dell’analisi e dell’approfondimento di temi legati allo sviluppo del Sassarese. La riflessione proposta dagli organizzatori, e dai relatori intervenuti ai lavori, è partita dai risultati di una indagine dello Iares – istituto delle Acli che si occupa di ricerca e sviluppo – che disegna, per il Nord Sardegna, uno scenario desolante e suggerisce, se ce ne fosse bisogno, che ogni intervento deve essere mirato al superamento dell’impasse. «Occorre ridare fiducia ai cittadini» è stato detto più volte durante l’incontro, «ma anche investire nell’associazionismo coinvolgendo
Sassari, appello del presidente nazionale Acli Rossini per costruire relazioni
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