Gremi/ Gli ortolani

Grande partecipazione, il 25 ottobre scorso a Porto Torres, per l’annuale ricorrenza dei martiri turritani, un evento di fede che richiama sempre in Basilica una grande moltitudine di persone. Proprio dal testo della Passio sanctorum martyrum è partita, infatti, la riflessione dell’arcivescovo Gian Franco Saba durante la partecipata celebrazione in occasione della festa nel giorno natalizio di san Gavino nella basilica intitolata ai martiri turritani: «Unde isti… qui tanta presunmptuosi audacia, tam clara facie assistunt?».
Nella traduzione «Pieni di arroganza e temerarietà e così sereni», c’è l’avvio di una riflessione che unisce la rabbia interrogativa di Barbaro alla placida profondità di Gavino, Proto e Gianuario, un binomio che oggi può raccontare – fuori dalla ricostruzione letteraria – l’inquietudine di una contemporaneità ancora così estranea e interdetta di fronte alla scoperta di un mondo interiore coerente, libero, onesto e radicale, il solo capace di descrivere la verità più profonda e l’identità più intima dell’essere umano. Una domanda che monsignor Saba ha rivolto all’assemblea dei fedeli, alle autorità civili e militari e ai più di trenta sacerdoti presenti alla concelebrazione nella basilica di

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