Quello che è avvenuto a Bari sabato 7 luglio, la preghiera per la pace e l’incontro a porte chiuse tra i responsabili di tutte le Chiese cristiane del Medio Oriente invitate dal Papa per discutere dei drammi di quella martoriata regione, segna una svolta importante nella storia dei rapporti ecumenici. Si è infatti trattato di un meeting che per la prima volta in modo evidente incarna l’approccio di Papa Francesco alle questioni ecumeniche: non più soltanto incontri tra commissioni teologiche per il lungo, complicato e difficile cammino di riconciliazione e di interpretazione e chiarimento sulle differenze accumulatesi lungo i secoli. Non più soltanto incontri bilaterali di vertice – pure importantissimi, come quello storico all’Avana del 2016, il primo tra un Vescovo di Roma e un Patriarca di Mosca.
Ciò che è accaduto a Bari, città ponte tra Occidente e Oriente, sotto la protezione di san Nicola, veneratissimo nelle Chiese orientali, è stato qualcosa di più e finalmente di diverso, che bene interpreta l’idea di un ecumenismo fatto di
Una svolta nei rapporti ecumenici
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