Il giorno già volge al tramonto e la facciata della Cattedrale, baciata dagli ultimi raggi del sole, mostra tutta la sua bellezza. Si spalancano le porte. Ecco uscire la “Signora di nostra città”, che per una notte e un giorno ha sostato nel cuore della Chiesa Turritana, accogliendo i suoi figli, pellegrini dalle varie parrocchie cittadine, e non solo. La Beata Vergine Maria, raffigurata in quella piccola statua lignea dal dolce volto materno, si appresta a ritornare al Suo santuario tra un popolo osannante di lode a Lei, attratto dal Suo potere di Madre.
Una lunghissima processione con l’Arcivescovo Gian Franco, che vi partecipa per la prima volta, nel suo primo anno di ministero episcopale, Clero, Religiosi e Religiose e le numerose associazioni ecclesiali unitamente alla grande folla dei laici al seguito della Madonnina, la processione procede tra canti e preghiere per le vie della città tra i numerosissimi fedeli che, assiepati sui marciapiedi, in silenziosa preghiera o in stupita ammirazione di sì grande testimonianza, spettacolo di fede, si muoveranno poi verso la piazza san Pietro a rinnovare anch’essi l’antico voto del 1943. Voto che da quest’anno viene a coronarsi, ad attualizzarsi nell’“Atto di Affidamento” a Maria del Piano pastorale della diocesi di Sassari. Atto di Affidamento, fortemente voluto dal nuovo Arcivescovo di Sassari, e preparato in un coinvolgimento del popolo di Dio a Lui affidato, in incontri mensili e scuola di formazione degli operatori pastorali a partire dal suo ingresso in Diocesi. Preparazione suggellata dal Triduo di preghiera nel Santuario delle Grazie e nella stessa cattedrale con l’apporto del Vicario generale e dal mariologo, monsignor Luciano Alimandi della Segreteria di Stato vaticana.
Il “Voto” a Maria, Beata Vergine delle Grazie, espresso dall’Arcivescovo Mazzotti e dalla città di Sassari, era partito da una situazione di grande incombente, manifestato pericolo di bombardamenti sulla città e le prove c’erano! In quel frangente di una guerra in atto, a chi chiedere aiuto se non a quel potere che viene dall’Alto? Non c’era che la Madre di Dio, venerata da secoli con grande devozione nel santuario in San Pietro in Silki e a Lei dedicato. Quell’atto di consacrazione fu la salvezza e Sassari non dimenticherà mai tale prodigio di grazia. Quel “voto”, partito
La Signor di Nostra Città
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