Padre Paolo Atzei, il “Vescovo che era frate”

Non è difficile memorizzare volto e voce e atteggiamenti di una persona che col tempo ti diventa familiare. Anche perché è unica. Lei sola. Senza prototipi e nemmeno stereotipi.
Rassomiglia al tempo: quello che passa e il tempo che rimane con l’impronta di Dio.
Padre Paolo aveva scritto il tessuto urbano e popolare di Sassari nel suo bagaglio genetico.
Il fratino undicenne, del Convento di Santa Maria, è accompagnato da una “provvidenza” che lo riporterà a Sassari come Vescovo, immedesimato negli odori della gente; come se fosse nato qui, a fianco alle Conce e nei pressi di quella fontana della Piazza, ristoro per i viandanti.

UN VESCOVO “FRATE”

L’avventura inizia il 14 settembre 2004, quando viene nominato arcivescovo metropolita di Sassari.
E si conclude il 27 giugno 2017 con l’accettazione da parte di papa Francesco della rinuncia alla guida dell’arcidiocesi per raggiunti limiti di età e nomina suo successore monsignor Gian Franco Saba.
Padre Paolo inizia il ministero a Sassari parlando ai sacerdoti con grinta e determinazione.
In realtà, non sarà mai un Vescovo autoritario, decisionista e tassativo.
La sua presenza nel vissuto di una Chiesa illustre, lo mette quasi

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