La Legge 219 del 22 dicembre 2017, “norme in materia di consenso informato e direttive anticipate di trattamento”, è ormai da qualche giorno pienamente in vigore. Si tratta di una normativa che merita senz’altro una valutazione approfondita e che non solo pone diversi dubbi interpretativi, ma si presta certamente ad alcune valutazioni critiche. Ma in questa sede vorrei soffermarmi esclusivamente su una preoccupazione che hanno manifestato in molti e cioè che l’introduzione delle direttive anticipate di trattamento nel nostro sistema giuridico possa rappresentare una modalità per aprire subdolamente le porte all’eutanasia, rendendola applicabile anche nel nostro Paese.
Se ciò fosse vero avrebbero sicuramente ragione coloro che invocano il diritto dei medici cattolici all’obiezione di coscienza. Il Magistero della Chiesa è infatti coerentemente contrario all’eutanasia e la legge civile non potrebbe certamente modificare tale posizione. “La scelta deliberata di privare un essere umano innocente della sua vita – scrive S. Giovanni Paolo II nella Evangelium vitae – è sempre cattiva dal punto di vista morale e
Legge 219. Porte aperte all’eutanasia?
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