Un vescovo che vuole servire. Inizio del ministero episcopale di Mons. Gian Franco Saba

Quando il nuovo Arcivescovo Gian Franco ha chiesto ai ragazzi in Piazza d’Italia: “Siete pronti a darmi una mano?” La prima risposta è stata scialba, intimorita. Ha dovuto ripetere la domanda per sentire voci più convinte sollevarsi da una folla mista di giovani e adulti.
Ho pensato che fosse venuto il momento di scovare da un letargo ormai assuefatto quelle poche energie giovanili che sono ancora rimaste nelle Parrocchie. Dovevano rendersi conto che un Vescovo giovane non può annunciare il Vangelo se non con i giovani e tramite i giovani.
Ma dove sono i giovani?
Quelli dei gruppi parrocchiali formano una realtà sparuta e timida. Quasi complessata. Spesso clericalizzata. “Un gruppo di chiesa”, appunto.
Il vescovo Gian Franco ha bisogno di altra stoffa per ricucire un abito sontuoso per la festa e una tunica fatta tutta d’un pezzo che riesca ad arrivare intatta fino al Calvario.
Lo sanno i giovani? Che non sia venuto il momento di darsi un tocco rivoluzionario per iniziare ad essere quelle persone giovani che Gesù vuole e delle quali la Chiesa ha bisogno per una missione impari alle sue attuali forze?
Non sembrino domande retoriche. Sono domande che guardano con realismo i fatti. I giovani sfuggono la presa della Chiesa, di meno quella di Gesù Cristo. Nuotano in una società informe,

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