Riportare la mente nel cuore

«Riportare la mente nel cuore» è forse l’espressione più intensa e incisiva pronunciata dall’arcivescovo durante l’Assemblea del 27 settembre. Tanti i contenuti offerti sia nella riunione al teatro Verdi sia nella concelebrazione in Cattedrale, frutto del lungo e complesso lavoro di indagine e raccolta svolto durante il processo assembleare dello scorso anno. Questa espressione racconta in modo estremamente sintetico sia il passato recente che il futuro prossimo della nostra Chiesa: rende conto di tante osservazioni possibili sulle metodologie già applicate e sulle possibilità nuove che si affacciano all’orizzonte. La mente non è mai sufficiente quando si osserva una realtà «misteriosa» come quella ecclesiale e, allo stesso modo, il cuore non basta a rendere concreto ed efficace un momento di rinnovamento pastorale così delicato. La precisione delle idee senza il coinvolgimento personale, oppure lo slancio emotivo non supportato dalla ragionevolezza della realtà, non possono essere la base di un servizio consapevole e qualificato al Vangelo incarnato nell’oggi. Le consuetudini devono

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