Prima il lavoro, ma non a tutti i costi

Con grande e, se si vuole, anche inusitata chiarezza, i vescovi sardi prendono posizione su alcuni problemi cruciali per la nostra regione. Buona politica, lavoro, ambiente, fabbricazione di armi, responsabilità dei lavoratori, impegni delle istituzioni, ruolo dei cattolici nella vita pubblica sono i temi presi di petto dall’episcopato isolano nell’ultima lettera pastorale, pubblicata alla fine dell’anno scorso, «Con Papa Francesco per la pace».
Due in particolare hanno richiamato l’attenzione dei Sardi: lavoro e fabbricazione di armi. «Oggi, anche nella nostra Regione – scrivono i vescovi – abbiamo bisogno di una buona politica che faccia crescere il lavoro». Quello dei presuli nostrani non è un giudizio di valore sulle giunte che si sono alternate alla guida della Sardegna negli ultimi decenni, ma semplicemente confermare e ricordare ai vecchi e nuovi responsabili della Regione l’equazione buona politica=lavoro.
Almeno una volta l’anno, dopo la venuta di Papa Francesco in Sardegna, nel 2013, l’episcopato sardo mette sul tavolo l’emergenza lavoro, richiamando l’attenzione di istituzioni, forze sociali e le stesse chiese locali sull’urgenza di mobilitarsi – nei modi propri di ciascuna organizzazione – per creare, soprattutto per i giovani «un lavoro libero, creativo, solidale e

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