L’ultimo saluto a Manlio Brigaglia

La notizia della improvvisa scomparsa del Prof. Manlio Brigaglia mi rattrista e mi lascia senza parole. C’eravamo sentiti appena ieri, e in questi giorni avevamo collaborato in modo continuo. Il Suo Editoriale, sull’ultimo numero di Libertà, uscito proprio oggi, nel giorno della Sua morte, ritengo sia l’ultimo pezzo editoriale da Lui prodotto e pubblicato. Ed è l’ultimo grande dono a Sassari e alla Sardegna. Mi onora, nella profonda tristezza, che il Suo ultimo lavoro sia passato attraverso le pagine del nostro storico giornale diocesano, che Lui apprezzava tanto e seguiva da vicino. Lo “seguivo” da quando ero ragazzo, come un “mito” del giornalismo, ma ultimamente avevo avuto il piacere e l’onore di conoscerlo da vicino, con somma gioia. Una persona alta e umile insieme. In queste ultime settimane aveva infatti accettato di collaborare anche con il nostro Settimanale Diocesano, Libertà. Un dono insperato e grande. Quando gli telefonai per chiedergli un Editoriale, circa un mese fa, non ebbe esitazioni “Va bene, don Francesco, dica a Sua Eccellenza che obbedisco, e con grande piacere!”. Con una tempistica degna dell’immenso giornalista, scrittore e professore, quale Lui era, ci donò uno splendido Editoriale sul difficile momento politico del Paese. L’ovvio ampio consenso che questo articolo su Libertà riscosse mi portò a chiedergli ancora una volta un Editoriale: questa volta sulle fake news e sul messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni. Gli telefonai domenica sera, sul tardi, esprimendogli questo desiderio dell’Arcivescovo e mio, nonostante il poco tempo prima di andare in stampa,e lui senza esitare mi rispose: “Leggo il Messaggio del Santo Padre e scrivo subito, quante battute? per quando vi serve?”. Gli dissi “tremila battute circa entro martedì sera, è possibile professore?”. Martedì all’ora di pranzo mi arrivava il Suo splendido Editoriale, con una messaggio dove mi ringraziava e si diceva oltremodo onorato di aver parlato a commento del Messaggio del Santo Padre: “Lei, don Francesco, mi ha messo addirittura accanto al Papa, è troppo! Accetti il buoncuore”. E io gli risposi che avremmo gradito una sua collaborazione costante e stabile al giornale, “La disturberò almeno una volta al mese, professore!” dissi io ironizzando. E Lui: “Obbedisco! A Sua Eccellenza e anche a lei, non posso dire di no a questo entusiasmo e a questa stima che mi dimostrate”. E di fatto, due settimane fa, facendo riscontro alla mia proposta di collaborazione, aveva scritto di suo pugno una bella lettera autografa all’Arcivescovo con la quale confermava e si rendeva disponibile alla collaborazione con il nostro giornale. Ci siamo sentiti ieri, l’ultima volta, per ringraziarlo dell’Editoriale scritto da par suo: un piacere da leggere!
Immaginavo una lunga collaborazione con il nostro Settimanale Diocesano, che si sentiva onorato di ospitare la firma di un così illustre uomo di cultura e di divulgazione, di un Maestro per noi giornalisti e di una penna unica, saggia, accattivante. Esattamente come il Suo cuore, profondo e gratuito.
Sassari, la Sardegna, l’Italia, perdono con dolore una delle più autorevoli menti, una delle più eccelse persone del mondo della cultura, della ricerca, dello studio, della divulgazione, della critica.
Non posso dimenticare l’articolo che Egli dedicò al nostro Arcivescovo, mons. Gian Franco Saba, poche settimane prima del Suo arrivo in diocesi, questa estate. Mentre tutti si chiedevano chi fosse il nuovo vescovo e cosa avrebbe portato di nuovo con se a Sassari, lui, saggiamente, titolava dalle righe della Nuova Sardegna: “Non disturbate il conducente”!
Grazie, Professore carissimo, per la Sua testimonianza, e anche per il dono che ha fatto al nostro Settimanale dei Suoi ultimi articoli! Grazie per la Sua alta e preziosa esistenza, votata al sapere e alla cultura! Quanto abbiamo bisogno di persone alte e nobili come Lei, professore! Goda ora della beatificante visione di Dio per sempre!