La grande tentazione

Una fake news (divulgazione del falso sapendo che è falso) con effetti tra i più devastanti è la subdola giustificazione del suicidio come soluzione dei problemi dell’esistenza, la rappresentazione dell’atto che mette volontariamente fine alla vita come gesto di libertà di fronte alla fatica di vivere. Se questa comunicazione assume forma di parole o immagini siamo di fronte a pericolose manipolazioni della coscienza, responsabili di accendere la pulsione autodistruttiva all’origine del suicidio.
Non sappiamo se sulla rete o nei messaggi mediatici ci siano echi di tali aberranti concezioni; ma vero è che sul web c’è tutto. Anche per chi è estraneo all’insana esaltazione del suicidio, incombe il dovere di domandarsi se non siamo negligenti e passivi spettatori della tragedia umana cheéil gesto autolesionistico estremo. Quando al posto di una autentica comunicazione interpersonale prevalgono indifferenza e insensibilità, se nei mezzi di comunicazione di cui ci avvaliamo, si ignora e si tace l’isolamento esistenziale in cui molte persone galleggiano a stento nel mare turbolento della vita, siamo di fronte alla non comunicazione: interpersonale o professionale che sia (giornali, tv, rete), siamo ciechi

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