È una conferenza stampa speciale, quella che Papa Francesco concede ai giornalisti accreditati presso la sala Stampa della Santa Sede ed in viaggio con lui sul volo che lo riporta a Roma dalla Visita apostolica in Bangladesh e Myanmar, lo scorso 3 dicembre. Una bella consuetudine, per esprimere a caldo pensieri e considerazioni sul viaggio papale, ma che questa volta è resa ancora più interessante e speciale dall’importanza grandissima che la visita in Estremo Oriente ha rivestito. Senza dubbio uno dei viaggi più delicati ed impegnativi del pontificato di Francesco che esordisce parlando dell’incontro con i Rohingya, raccontando di essere arrivato a piangere pur cercando di non farsene accorgere. Tiene a precisare il perché non abbia pronunciato esplicitamente il nome dei Rohingya in Myanmar (lo farà però in Bangladesh) ribadendo che “con i generali non ho negoziato la verità. In Myanmar ho rispettato i miei interlocutori, ma il messaggio è arrivato”.
Oltre al viaggio commenta anche la crescente minaccia, proveniente dalla Corea del Nord, di un conflitto
Viaggio apostolico in Bangladesh e Myanmar
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