Secondo la tradizione araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Arcivescovo Metropolita è tradizionalmente composto da:
uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, da particolari devozioni o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altre particolarità;
una croce doppia, arcivescovile (detta anche “patriarcale”) con due bracci traversi all’asta, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
un cappello prelatizio (galero), con cordoni a venti fiocchi, pendenti, dieci per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3.4), il tutto di colore verde;
un pallio bianco con crocette nere, posto in fondo allo scudo;
un cartiglio inferiore recante il motto scritto abitualmente in nero.
Per questo stemma è stato adottato uno scudo di foggia gotica frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica mentre la croce patriarcale d’oro è lanceolata, con cinque gemme rosse a simboleggiare
Lo stemma episcopale di Mons. Gian Franco Saba
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