Dentro la cornice della festa patronale della comunità di san Giuseppe, giovedì 18 marzo la chiesa parrocchiale, ha accolto per tutta la mattinata i sacerdoti turritani per il loro consueto ritiro mensile. Due i motivi che hanno ispirato il clima dell’incontro: il primo è dato dallo «Speciale anno di San Giuseppe» indetto da Papa Francesco con la lettera apostolica Patris Corde (con cuore di Padre), a distanza di 150 anni dalla sua proclamazione quale patrono della Chiesa universale. Il secondo è dato dall’esigenza di vivere, durante il tempo forte della Quaresima, un momento penitenziale come presbiterio riunito. Tradizionalmente, il ritiro della Quaresima è sempre stato accolto dalla comunità monastica di San Pietro di Sorres, con la quale si condivideva insieme la preghiera, la riflessione e i momenti fraterni.
Quest’anno, per la prudenza dettata dalle norme anti-covid, si è ritenuto opportuno evitare la visita alla comunità, e pur tuttavia mantenere quel bel legame con i benedettini, affidando all’abate del monastero di Borutta, padre Luigi Tiana, il commento alla pagina degli
Clero, ritiro nel segno di San Giuseppe
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