“Accogliere la prurlalità”. Il messaggio dell’Arcivescovo per il Santo Natale

Mentre medito e prego sui temi del saluto augurale da rivolgere alla Chiesa diocesana, immagino nella fantasia le diversità dei climi atmosferici e culturali nei quali l’umanità vive la festa del Natale del Signore Gesù Cristo. Il clima meteorologico non è lo stesso dappertutto, poiché il sole ed il clima estivo sono la cornice naturale di alcuni Paesi, il freddo e la neve fanno da sfondo in altri ambienti geografici, gli esiti delle mutazioni atmosferiche presentano situazioni di continua alternanza in altri Paesi.
Le tradizioni e le consuetudini: la vivacità culturale delle tradizioni offre una ricca e significativa varietà dello spirito umano dotato di libertà creativa, espressiva, comunicativa. Una ricchezza che i colori, le musiche, lo stile delle feste familiari e pubbliche mostrano nei tanti rituali pubblicizzati dai social network e dalle agenzie di viaggio. Tutto mi porta a pensare alla dimensione plurale dell’umanità, della sua storia e delle sue configurazioni esterne ed interiori.
Sviluppare uno sguardo allargato verso orizzonti più vasti ci invita ad assumere l’atteggiamento di Giuseppe, il quale dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo, “destatosi dal sonno” inizia il faticoso cammino di leggere,

You need to be logged in to view the rest of the content. Si prega . Non sei un membro? Registrati