24 ore per il Signore: viverle come norma

Questa la sintesi che, dopo quattro anni di esperienza, giunge dalla celebrazione delle cosiddette “24 Ore per il Signore”. Infatti, la concomitanza dell’Adorazione personale e la possibilità di un profondo esame di coscienza con la sacramentale Riconciliazione, rendono questa giornata caratteristica per intensità di fede esercitata nel silenzio adorante e orante e nell’incontro con il Padre che perdona, mediante chi Lo rappresenta nella riconciliazione operata dal Figlio.
Quest’anno, i giorni sono stati venerdì 24 e sabato 25 marzo. L’orario di apertura alle ore 18.30 con l’esposizione del Santissimo Sacramento e l’introduzione della Liturgia penitenziale. Presenti pochi fedeli che man mano sono aumentati fino a riempire i banchi alle 20.30 con la Veglia commemorativa dei 23 Missionari Martiri, censiti come tali dalla Chiesa per l’anno 2016 (vedi articolo seguente).
L’Arcivescovo ha evidenziato come il martirio cruento debba essere sempre preparato da quello incruento della vita ordinaria cristiana, intesa nel suo intrinseco sacrificio.
A seguire, ancora qualche ora di adorazione fino all’1.00 di sabato 25 per poi chiudere la chiesa e ricominciare alle 6.30. Lento l’afflusso dei fedeli, ma costante,

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